Patrizia Seghezzi su SIN

Patrizia Seghezzi, 21 Aprile 2012

SIN, peccato. Chi decide quando commettiamo un peccato? Ma soprattutto, chi decide se dobbiamo essere puniti? La punizione può essere addirittura la morte? SIN è terrificante sotto questo punto di vista, agghiacciante per quello che succede, angosciante perchè condividiamo la sorte di dieci personaggi che a un certo punto della loro vita si ritrovano in un luogo sconosciuto senza conoscersi assolutamente tra loro.

I dieci personaggi sono descritti magistralmente, con il loro bagaglio di meschinità, colpe vere o presunte, vite completamente diverse per età, provenienza geografica, retaggio culturale. Ci sarà un filo che unirà queste vite, sottilissimo ma c’è. Ero un po’ perplessa per il periodo del romanzo, nel futuro fra cinquant’anni… Anche questo ha un suo perchè.

Il libro è coinvolgente in modo subdolo, inizia lentamente e poi incomincia a prenderti direttamente a pugni nello stomaco e a scuoterti il cervello. Una trama ben congegnata, un sacco di domande a cui si troverà risposta nelle ultime pagine, risposte dure, a volte deliranti. Ottimo esordio di questo autore, aspettiamo il prossimo con molta fiducia e voglia di leggere ancora qualcosa di lui.

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